#book2Read: Il cuore nella mente per capire e gestire le emozioni

Indice degli argomenti

emozioni e cervello

“Il cuore nella mente” ci aiuta a capire e gestire le emozioni per migliorare le nostre capacità emotivo comportamentali e per riuscire a fare pace tra cuore e cervello.

Cuore e cervello: due mondi che sembrano completamente separati e divergenti, ma che invece sono strettamente legati. E più riusciamo a capire cos’è un’emozione, come riconoscerla e soprattutto come gestirla, più sarà semplice non solo la nostra comunicazione, ma anche le nostre relazioni.

Oggi vi voglio parlare di questo libro “Il cuore nella mente”, una lettura che ho trovato molto interessante.

“Non possiamo impedire l’insorgere di un’emozione, ma possiamo imparare a riconoscere i segnali che il nostro corpo ci comunica, associarli a una precisa emozione e gestirla attraverso un’adeguata strategia”

Il valore delle emozioni

Nella nostra società ci hanno insegnato da sempre che le emozioni vanno nascoste.

Imparare invece ad ascoltarle è il modo migliore e più semplice per iniziare ad acquisire una forte consapevolezza di noi stessi, per trovare un migliore equilibrio tra ragione e sentimento. E questo ha sicuramente ben due benefici:

  1. Una migliore conoscenza di se stessi
  2. Un miglioramento nelle relazioni con gli altri

Come si forma un’emozione

L’autore, Diego Ingrassia, prima di tutto ci spiega come si forma un’emozione.

Ogni emozione si sviluppa su una linea temporale.

All’origine di tutto c’è un sistema di vigilanza, una sorta di radar che è in grado di captare i segnali.

Trigger

L’emozione parte da un trigger, ovvero uno stimolo, e questo stimolo può essere uno stimolo esterno, causato da qualche cosa che succede o può essere anche uno stimolo mentale, un pensiero o un ricordo.

Anche un semplice ricordo infatti può far insorgere un’emozione e scatena all’interno del nostro corpo le stesse reazioni psico-fisiche che insorgono nel momento in cui viviamo l’emozione.

Non c’è quindi nessuna differenza dal punto di vista dell’emozione tra quando stiamo vivendo e quando stiamo ricordando quel momento.

Impulsi psico fisici

Il trigger provoca i primi impulsi fisici e mentali nel nostro organismo.

Lo stesso stimolo può provocare delle risposte che sono completamente diverse.

E da qui noi possiamo scegliere quale emozione è più funzionale per la situazione che stiamo vivendo e quali azioni  compiere.

Display rules e le feelings rules

Le azioni e le reazioni ad una emozione sono mediate dal nostro sistema valoriale (le display rules e le feelings rules) e anche dalla nostra visione del mondo.

Periodo refrattario

Nella linea temporale delle emozioni c’è un “periodo refrattario”, un periodo che dura da pochi millisecondi a qualche minuto in cui siamo impermeabili a tutto ciò che succede all’esterno.

Per spiegarlo meglio è quel momento in cui, quando siamo ad esempio, fortemente arrabbiati, è inutile che qualcuno dall’esterno ci dica di calmarci o di pensare ad altro, perché in quel momento siamo così concentrati sulla nostra emozione che non siamo in grado di percepire nient’altro.

 

 

 

Le 7 emozioni universali

Di emozioni ce ne sono tantissime. Esistono delle emozioni universali che sono indipendenti dalla cultura, dal posto dove si è cresciuti e anche dal vissuto e queste sono:

  1. felicità
  2. rabbia
  3. tristezza
  4. disgusto
  5. disprezzo
  6. sorpresa
  7. paura

Oltre alle 7 emozioni base, ovviamente ne esistono tante altre e soprattutto esiste il mix di tutte queste emozioni.

Caratteristiche delle emozioni

Ogni emozione ha delle caratteristiche distintive ben definite:

  • Funzione adattativa
  • trigger universale
  • espressioni facciali
  • linguaggio del corpo
  • voce
  • stile verbale
  • contenuto verbale

Come riconoscere un’emozione negli altri

La letteratura, e soprattutto tanti finti guru, ci hanno fornito una serie di metodi per riconoscere capire e gestire le emozioni negli altri per poi riuscire ad interagire al meglio.

Molte di queste metodologie sono errate perché non si basano su un sistema di raccolte generali.

Errori di valutazione nel riconoscimento delle emozioni

Ti sarà sicuramente capitato di imbattervi in qualcuno che vi dice che se state parlando con qualcuno che tiene le braccia conserte in questo modo è sicuramente un segno di chiusura, senza valutare che invece potrebbe essere un fattore di comodità o magari semplicemente di freddo.

Oppure la posizione dello sguardo: se la persona sta guardando in alto a destra o in alto a sinistra sta rispettivamente ricordando o mentendo.

Canali di osservazione

Per poter riconoscere un’emozione ci vuole un metodo di valutazione in tre fasi, un po’ come un profiler:

  1. mera raccolta dei dati astenersi dalla formulazione di ipotesi che potrebbe viziare l’osservazione)
  2. formulazione di ipotesi
  3. valutazione finale

Per riconoscere una emozione si devono usare sei canali di osservazione e vanno presi in considerazione tutti, soprattutto in una fase iniziale, quella che per stabilire una linea base.

Base line nell’osservazione

Tutti noi abbiamo una linea di comportamento base e questa è per noi la normalità. Le emozioni invece ci portano a comportarci in maniera diversa, porteranno delle alterazioni.

Per spiegarlo in modo semplice è un po’ quello che succede con la macchina della verità.

È necessario stabilire prima di tutto il punto di partenza per poi capire le variazioni rispetto a questo.

E sono proprio queste alterazioni che dobbiamo andare a riconoscere, attraverso i sei canali di osservazione.

Questi sei canali di osservazione sono:

1. Le espressioni facciali, sia le microespressioni, quelle rese famose dal film Lie to me, e che si manifestano in frazioni di secondo in millisecondi, sia invece quelle più palesi.

2. Il linguaggio del corpo (lo sguardo, la posizione, la prossemica e tutta una serie di gesti indicatori -i gesti illustratori, i gesti regolatori… All’interno del libro ci sono tutte le distinzioni e anche la descrizione di ognuno di essi)

3. La voce che ha delle caratteristiche molto importanti: il ritmo, la velocità, il tono, il volume, la frequenza e il timbro. Se ti interessa approfondire maggiormente il discorso della voce, ti consiglio La tua voce può cambiarti la vita

4. Lo stile verbale: pause, gergo e intercalare, frasi…

5. Contenuto verbale: la scelta delle parole, il linguaggio usato

6. Sistema nervoso autonomo, quello che va a regolare tutte le nostre funzioni, che non possiamo controllare volontariamente, ma quello che ci aiuta anche a scappare in una situazione che viene riconosciuta come pericolosa.

Per riuscire a comprendere e a valutare un’emozione dobbiamo prendere in considerazione TUTTI questi sei canali di osservazione.

Solo in una seconda fase, dopo la raccolta dei dati, si potrà formulare un’ipotesi sull’emozione per poi arrivare a una valutazione finale.

Campi di applicazione

E una volta che abbiamo imparato a capire e gestire le emozioni, come possiamo riconoscerle in noi stessi e quelle degli altri?

A cosa ci può servire tutto ciò?

Le applicazioni sono davvero infinite, come ho detto all’inizio, prima di tutto per capire e conoscere meglio se stessi e in secondo luogo per migliorare le relazioni.

E nella parte finale del libro l’autore ce ne racconta qualcuna.

Usare le emozioni nel coaching

Nel campo del coaching infatti diventa fondamentale capire la tipologia di emozione che prova la persona che abbiamo di fronte permette di capire quali sono gli eventuali ostacoli, riuscire a fargli superare e raggiungere molto più velocemente gli obiettivi.

Negoziazione con i clienti

Sempre rimanendo in campo lavorativo, si possono capire quali sono le difficoltà in fase di negoziazione con un potenziale cliente. Invece di soffermarci agli aspetti tecnici o magari semplicemente al prezzo, potrebbero intervenire delle altre emozioni che magari prima della lettura di questo libro non saremmo in grado di riconoscere.

Rapporti interpersonali

I rapporti di coppia e di amicizia. Riconoscere, capire e saper gestire le emozioni diventa fondamentale, soprattutto adesso sappiamo che è inutile intervenire durante il periodo refrattario.

Questo libro ci aiuta sicuramente a migliorare le nostre capacità emotivo comportamentali e riuscire a fare pace tra il cuore e cervello.

Per concludere questo è un libro che consiglio di leggere a tutte le persone che vogliono migliorare se stessi, per una crescita personale, e anche tutti coloro che vogliono migliorare le relazioni con le altre persone.

L’intelligenza emotivo è una soft skill fondamentale e indispensabile per fare uno step in più e che può aiutare a diventare delle persone e dei professionisti migliori.

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