Cos’è un POD e come funziona

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cosa è un POD su LinkedIn

Cos’è un POD?

Un pod è un gruppo di utenti che decide di unirsi per aumentare reciprocamente l’engagement verso i propri contenuti.
 
Come?
Attraverso like, commenti e/o follow.
 
In pratica un gruppo di persone, meglio se appartenenti alla stessa nicchia, si mettono insieme e si scambiano interazioni.
 
Se l’interazione avviene appena il post viene pubblicato, questa velocità spinge ulteriormente l’algoritmo del social.

Perché sono nati i POD?

L’esplosione dei POD è dovuta principalmente al cambio dell’algoritmo di Instagram del 2017.
Le modifiche introdotte hanno portato i contenuti ad essere mostrati  non più in ordine cronologico ma in base alla pertinenza per l’utente.
Questa modifica che ha facilitato la vita agli utenti, che si sono visti le bacheche piene di contenuti più stimolanti per loro, grazie all’interesse e al comportamento dimostrati sulla piattaforma in passato, ha cambiato le carte in tavola per i creator.
 
E i Pod sono proliferati!

Pod manuali

Diverse persone  si riuniscono in gruppo per compiere le azione di like e/o commenti entro 1h, max 1,5h, dalla pubblicazione di un contenuto.
I gruppi si organizzano (con gruppi DM, con WhatsApp oppure Telegram) e si danno delle regole precise:
  • come postare
  • come interagire
  • tempistiche
 
In pratica non appena una persona pubblica un contenuto, il gruppo POD riceve una notifica e le persone hanno la finestra di tempo stabilita per compiere le azioni.
I POD possono essere più o meno numerosi.
Immagina cosa succede se decidi di farti ingolosire e di iscriverti in un POD con 1000 persone per ottenere tutte quelle interazione.
Se ognuna di quelle persone posta diversi contenuti, passi a giornata ad interagire con essi.

POD automatizzati

Il passaggio alle automazioni è avvenuto abbastanza rapidamente.
In questo caso non è più la persona fisica che riceve la notifica che avverte che deve interagire con il post, è un programma ad eseguire queste semplici operazioni, senza alcun intervento umano.
Le uniche operazioni da compiere sono quelle di setting in fase iniziale e di post  del link del contenuto.
Il resto viene fatto dall’automazione.
 
I pod non esistono solo su IG: ci sono su Fb, LinkedIn, Reddit, Medium….
 
Ti basterà fare una veloce ricerca su Google per scoprire che ce ne sono tantissimi.

Pro: POD funzionano

I POD funzionano perché aumentano l’engagement.
La velocità di interazione è un po’ il punto cruciale: se da una parte è vero che gli algoritmi dei social premiano i post che poco dopo la pubblicazione ricevono interazioni, sono i commenti, i salvataggi e le condivisioni le operazioni che hanno più valore.

Contro: attenzione all’uso dei POD

Siamo sicuri che l’engagement ottenuto con i POD sia con persone in target?
La maggior parte delle volte la risposta è NO.
Inoltre il punto centrale è che i POD simulano interazioni, quindi nessuno ha davvero interagito con quei contenuti. Questo è sicuramente vero per i POD automatizzati, ma in buona sostanza anche per quelli manuali.
Quindi ha senso pubblicarli?
Sono davvero di valore e utili a qualcuno?
O stiamo riempiendo i social di spazzatura con un sacco di like ma che nessuno ha mai guardato?
Quando si parla di social ci si dimentica troppo spesso la parola che viene subito dopo: network!
È la creazione di una community, un network, che fa la differenza.

POD: attenzione alle policy dei social

🚫 Attenzione: le policy dei social NON gradiscono queste automazioni attraverso i POD.
Ne ho parlato anche in questo video dove ho mostrato la Policy di LinkedIn.
 
Le pene a cui si incorre sono variabili:
  • shadow ban
  • blocco del profilo
  • chiusura definitiva del profilo
E questi sono rischi reali che bisogna tenere in considerazione quando si decide di usare un POD: vale la pena il rischio?
LinkedIn ad esempio manda un’email di avvertimento nei casi migliori, ma spesso chiude direttamente il profilo e tutti i dati al suo interno vengono persi, senza possibilità di essere recuperati.

Come funzionano i POD su LinkedIn

Anche su LinkedIn esistono i POD. 

Ci si iscrive con il proprio profilo e si regolano alcuni settaggi:

  • vuoi che ci sia l’autolike?
  • Vuoi che ci siano anche i commenti?

Da qui in poi il funzionamento è molto semplice: ogni volta che pubblichi un contenuto, copia il link del post e inseriscilo nel POD.

Scrivi i commenti che desideri (sì, sei tu che decidi i commenti, facendo attenzione alla “grammatica” indicata dal POD).

Dopo pochi istanti il post riceverà i like e i commenti come da settaggio iniziale.

Pro

Da quello che ho raccontato fino a questo momento avrai ben capito che l’utilizzo del POD fa risparmiare tempo, aumentando in breve la visibilità del tuo post, dando all’algoritmo di LinkedIn l’idea che il contenuto possa essere rilevante per la piattaforma.

Contro

Alcuni contro li ho già descritti sopra.

Inoltre molte persone nei POD li usano in maniera errata, spesso per pigrizia, pubblicando contenuti senza valore e lasciando i commenti predefiniti, magari in lingua inglese.

Quindi quello che succede è che ti troverai (e la tua rete troverà) commenti insensati sotto post che non hai mai letto e che non vorresti che esistessero nel tuo feed.

Inoltre le persone sono sempre più informate dell’esistenza di questi POD (nel paragrafo successivo ti darò qualche indicazione per impare a riconoscerli) quindi diventa controproducente.

Quando ha senso utilizzare un POD

Non voglio esprimere un giudizio nei confronti delle automazioni. Come ogni strumento va valutato nel suo insieme e calato all’interno di una strategia.

Un utilizzo di POD senza aver prima definito una corretta strategia di contenuti che colpisca realmente l’interesse della tua rete e del tuo ICA, non ha significato.

Quando può avere senso utilizzare un POD? Ad esempio in una strategia di contenuti aziendali, avere un POD di colleghi che interagiscano e si commentano reciprocamente ha decisamente senso e porta visibilità sia all’azienda (employee advocacy) che ai singoli.

Come riconoscere chi usa i POD?

Sono diversi gli indizi che possono farci pensare che una persona stia utilizzando dei POD automatici.
Di seguito te ne indico qualcuno.
Osserva i post nel momento della pubblicazione.
Controlla l’andamento dopo pochi minuti.
  • Ci sono molti like in pochi minuti?
  • Ci sono numerosi like e zero commenti?
  • Sono sempre le stesse persone che commentano?
  • I commenti sono nella lingua del profilo o in inglese?
  • I commenti sono frasi corte, spesso una sola parola, e per nulla articolate (o pochissimo)?
 
Come si suol dire… due indizi fanno una prova!

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